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giovedì 17 giugno 2010

Il 'modello' Spalletti arriva in Sudafrica

C'é un pò di Spalletti in questa Coppa del Mondo. L'allenatore di Certaldo nella suaesperienza alla Roma portò qualcosa di nuovo, di innovativo soprattutto per il calcio italiano; l'introduzione del 4-2-3-1 che dopo aver "sperimentato" all'Udinese ha perfezionato nella Roma. Un gioco spumeggiante ma allo stesso tempo efficace ed equilibrato che riesce a dare copertura sulle fascie grazie alle due ali che scalano formando un 4-5-1e che a quanto sembra é piaciuto tanto ad altri allenatori che hanno iniziato ad usarlo per le proprie formazioni sia di club che di diverse nazionali che stanno disputando il mondiale in Sudafrica.

Il caso piú evidente é quello dell'Inter di Mourinho che con lo stesso modulo ha vinto tutto, grazie anche alla duttilitá del sistema di gioco, quanto dei giocatori e con ció ha rafforzato l'idea di un modulo tatticamente vincente e, se ben interpretato, a volte invincibile.

Ai mondiali abbiamo giá visto piú del 70% delle nazionali usare questo modulo. Giá dalla prima giornata il Sudafrica si è schierato col 4-2-3-1 col gigante Mphela davanti e cosí ha fatto la Francia lo stesso giorno con Anelka unica punta con Gourcouff dietro e Ribery-Govou ai lati. Anche Maradona ha adottato lo stesso schema di gioco per la suaArgentina, lasciando peró fuori alcuni forti giocatori giá abituati a questo gioco come Zanetti, Cambiasso e Milito (comunque in panchina) sostituiti dall'improbabile terzino Gutierrez, Mascherano e Higuain, che tra l'altro ha giocato cosí anche al Real Madrid altra formazione convertitasi con Pellegrini al 4-2-3-1.

Anche quella che sinora é la squadra che ha piú impressonato gioca 'alla Spalletti' ovvero la Germania. Da sempre "affezionati" al 3-5-2 i tedeschi hanno deciso di evolversi e sfruttare le doti della giovane nazionale teutonica, indietreggiando Schwainsteiger e mettendo il talento Ozil dietro l'esperto Klose con Muller e Podolski sui fianchi ed i risultati sono stati devastanti soprattutto per gli australiani travolti 4-0. Addirittura l'Olanda, la nazionale che mostra sempre il gioco piú offensivo tra le nazionali ha seguito il trend, mettendo Kyut, Sneider (stessa posizione che nell'Inter) e Van der Vaart dietro Van Persie.

Lunedí 14 é la volta del Giappone; la squadra del Sol Levante mette Honda come vertice piú alto dell'attacco ma il modulo é sempre lo stesso. Risultato? 1-0 gol di Honda. Di sera invece gioca la nostra nazionale ed anche Lippi si è affidato ai due centrocampisti centrali, tra cui De Rossi, che ha pure realizzato il gol del pareggio, che ha funto da perno basso del centrocampo, spesso inserendosi tra i due difensori centrali difensivi in fase di copertura. Accanto a lui Montolivo, che sostituiva Pirlo, con Marchisio subito davanti nel famoso, ormai, ruolo alla Perrotta, con Iaquinta alla Vucinic e Pepe alla Taddei.

Altro gruppo, quello G e stesso modo di giocare di altre tre formazioni su quattro. La Costa d'Avorio, il Portogallo ed addirittura una delle grandi, il Brasile. Gli africani, allenati da un ex allenatore della Roma, Sven Goran Eriksson si sono schierati con Kalou-Gervinho-Tioté alla spalle di Dindane (che ha giocato punta sino al ritorno al 100% di Drogba che si era rotto un braccio poco prima dell'inizio del torneo ma che é subentrato nel corso dell'incontro). Modulo a specchio per il Portogallo, dietro Liedson c'erano Danny, Deco e Cristiano Ronaldo supportati a centrocampo da due incontristi come Raul Mereilles e Pedro Mendes. La sera si è visto invece Dunga schierare Luis Fabiano attaccante con Robinho-Kaká-Elano alle spalle.

Prima giornata per l'ultimo gruppo, quello di Cile e Spagna, anche loro col 4-2-3-1. I sud americani in assenza del loro bomber Humberto Suazo mettono davanti Beusenjour che poi firmerá il gol vittoria. Il "loco"Bielsa, conosciuto in Sud America per il suo gioco offensivo, piazza "el nino maravilha" Alexis Sanchez a destra, Valdivia al centro e Mati Fernandez a sinistra. Sulle fascie vola l'altro Udinese (ultimamente accostato alla Roma) Isla, autore tra l'altro dell'assist per il gol. L'ultima squadra vista col modulo cosí tanto utilizzato é la squadra campione d'Europa della Spagna. Manca Torres quindi Villa va attaccante con Iniesta a sinistra, David Silva a sinistra e Xavi libero di fare il regista dietro la punta, anche perché le furie rosse possono permettersi Xabi Alonso-Busquets come mediani, anche se il risultato non paga.

Curioso comunque che questa Coppa del Mondo, da quanto si é visto sinora, ha mostrato pochi gol e squadre molto accorte usando un modulo che Luciano Spalletti invece ha usato come suo credo e che ha fatto conoscere la sua Roma in tutto il mondo per le tante reti e che oggi il mondo lo segue provando a vincere facendo spettacolo.

In collaborazione con www.laroma24.it

sabato 22 agosto 2009

Spalletti: "Navighiamo a vista"


Vigilia di campionato per laRoma che, domani sera alle ore 20.45, bagnerà il proprio esordio nel campionato di serie A 2009/2010 con l'insidiosa trasferta di "Marassi", al cospetto del Genoa targato Gasperini. Per l'occasione, il tecnico giallorosso, LucianoSpalletti, dovrà rinunciare a ben otto giocatori (sette infortunati ed uno squalificato, Mexes).

Nel frattempo, prima di partire alla volta di Genova, Spalletti ha tenuto la consueta conferenza della vigilia presso la sala stampa di Trigoria. Nel botta e risposta con i giornalisti, il tecnico giallorosso ha snocciolato i temi caldi del momento, con particolare riferimento al mercato, argomento sul quale Spalletti non si è tirato indietro ed ha risposto a tono alle domande su un possibile arrivo di Burdisso nel weekend e sui mancati arrivi di un portiere e di un centravanti, obiettivi dichiarati ad inizio stagione. Ed a proposito di attaccanti, Spalletti ha rivelato che la società lo scorso anno ha seguito con molta attenzione Sergio Floccari, finito poi al Genoa. Spalletti che non le ha mandate a dire e che si è "arreso" all'evidenza dei fatti e alla mancata possibilità di programmazione del futuro per la società giallorossa.

Questo il testo integrale della conferenza stampa di Luciano Spalletti:

Il doppio turno iniziale di campionato svelerà il volto della Roma?

"Io mi fermerei prima al Genoa. Fare subito risultato sarebbe fondamentale. Poi, per parlare di obiettivi finali, gli obiettivi si creano su una base di programmazione ed organizzazione. Noi in questo momento non siamo in grado di fissare degli obiettivi. Adesso si deve navigare a vista".

Un calciomercato inferiore alle sue aspettative?

"Faccio un discorso di programmazione per poi fissare obiettivi. Abbiamo troppe defezioni per capire la nostra forza, abbiamo bisogno di recuperare molti giocatori. Credevamo di poter utilizzare ragazzi come Okaka, ma poi ti succedono gli infortuni di Vucinic, di Okaka. Che ci serviva un centrale lo si sapeva da mesi. Si è lavorato in questa direzione e per il momento non ci siamo riusciti. Quindi, navigare a vista. Lavorare giorno per giorno. Domani andiamo a giocare con il Genoa, che l'anno scorso è arrivata davanti a noi. Una squadra che esprime un calcio totale, che sta attraversando un momento di euforia e che sta bene sin da subito. Ho visto il dvd della gara con l'Odense".

Ad oggi quindi la Roma non è da primi posti?

"Tutti gli anni ci sono squadre che arrivano davanti a quelle più titolate grazie alla programmazione. Tutti gli anni ce ne sono un paio. Come successe a me ai tempi dell'Udinese. Noi l'anno scorso ci qualificammo all'Europa League andando a vincere l'ultima partita a Milano, quando tutti ci davano per spacciati. Le squadre che ci sono arrivate dietro lo scorso anno si sono rinforzato e hanno programmato".

La ramanzina di Rosella Sensi ha lasciato il segno? O la reputate esagerata?

"Questo discorso non coinvolge quello che è stato il pezzo di partita giocata in Slovacchia. Ci siamo fatti trovare morbidi alla reazione del Kosice. Siamo una squadra che ogni tanto smette e questo discorso è da imputare anche all'allenatore che ha in mano il lavoro quotidiano".

Mancata programmazione causa di problemi economici?

"In questo discorso non entro. Floccari gioca nel Genoa, lo avevamo seguito anche noi, ma poi il Genoa è stato bravo a prenderlo. Non dipende solo da quello che metti sul piatto, ma anche dalle altre squadre".

I tifosi sono scettici
"Noi siamo una squadra forte se riusciamo a mettere a disposizione tutte le nostre componenti. Ma anche altre squadre meno titolate sono forti come si è visto l’anno scorso".

A proposito delle grandi. Ferrara ha dato che la Juve deve tornare a vincere. Come sta vivendo la Roma questa situazione?

"I giocatori della Roma hanno dimostrato grande carattere. Aver la possibilità di stimolarlo in maniera continua può fare la differenza. Abbiamo una squadra di personalità, è fuori discussione".

L'attaccamento dei giocatori per la Nazionale?

"Come hanno a cuore la maglia del Brasile hanno a cuore quella della Roma. Juan ha avuto ricadute per giocare con la maglia della Roma. E' nella gestione generale che può succedere il problemino. Che vadano in Nazionale è corretto. Da tifoso dell'Italia farebbe piacere l'attaccamento dei giocatori. Non credo facciano volontariamente di andare incontro ad una ricaduta andando in nazionale".

Sui black-out palesati in fase difensiva, ha trovato una risposta in corso d'opera?
"Moltissime volte ho detto che fa parte delle nostre qualità e delle nostre caratteristiche. Se fai tanti gol ti manca qualcosa nell’altro senso e bisogna lavorare anche nel senso opposto. Ormai da anni sono nella Roma, quando uno ha certe qualità ribaltargliene del tutto è difficile".

Le difficoltà di mercato cui accenava Lei erano previste o si aspettava qualcosa di meglio?

"Le risorse sono di meno, i soldi che mancano non so nemmeno se sono corretti quelli che si addebitano al mancato quarto posto. Ci sono squadre negli anni scorsi che pur non qualificandosi in Champions League hanno comunque operato sul mercato. Io non faccio polemica, faccio solo delle considerazioni. Per poter lottare per il quarto posto dobbiamo recuperare dei giocatori".

De Rossi centrale difensivo contro il Genoa?

"Sa stare da tutte le parti. Se glielo chiederò per Genova saprà farlo".

Lei ha detto: "ci manca un centrale difensivo e Pradè lo sapeva..."

"Sì, anche io potrei analizzare quello che hai detto nei tuoi articoli, ma ho detto anche altre cose che vanno a cozzare con queste".

Le è mai capitato in carriera di far giocare un giocatore appena arrivato?
"No. Si riferisce a Burdisso? Se arrivasse pensa che lo facessi giocare? E' un giocatore di ruolo".

Potrebbe succedere che Burdisso arrivi per questo weekend?

"Il direttore continua a mantenere contatti".

Il 31 maggio sera, Doni era sicuramente fuori e si sapeva, Panucci era senza contratto, Mexes squalificato e si sapeva, Juan infortunato, Loria e Diamoutene non rientravano più nei piani della Roma, mancava una punta, mercato difficile ma non si poteva fare nulla di meglio?

"Ci siamo adoperati, abbiamo cercato di mettere a posto queste pedine mancanti da un punto di vista di caratteristiche, però per il momento non ci siamo riusciti. Bisogna confrontarsi con quella che è la realtà e con quelle che sono le volontà delle altre società. In passato siamo riusciti a portare a casa dei giocatori, questa volta giocatori che noi volevamo sono andati in altri club e lo dobbiamo accettare".

Cerci, Guberti, Vucinic e Taddei bastano nella batteria degli esterni? O si aspetta qualche nuovo esterno?

"Io non aspetto e non forzo nulla. Sappiamo quali sono le nostre priorità. Ci manca un centrale difensivo. Se riusciamo poi a prendere un centravanti sarebbe una pedina in più. Per il resto stiamo a posto".

Perchè è stata abbandonata la pista 4-2-4 provata nel ritiro estivo?

"La formazione la faccia Lei domani. Faccia giocare due attaccanti vicini... Domani non avendo gli attaccanti a disposizione, anche avessi voluto far giocare due punte, non potrei farlo. Domani davanti c'è Francesco (Totti, ndr). Volendo posso affiancargli qualcuno, una seconda punta, ma non un centravanti di ruolo. Sarebbe un'imposizione, non una scelta".

La Roma ha necessità di fare cassa vendendo giocatori, ma la Roma non è riuscita a prendere giocatori a parametro zero (mi riferisco a Cruz ad esempio). In questa situazione è difficile prendere anche gli svincolati?

"Dipende dalla disponibilità e dai numeri delle richieste contrattuali. Ho sempre ragionato e lavorato all'interno dei parametri previsti, questi evidentemente non ci rientravano".

Strada facendo non avete avuto più la necessità di un portiere?

"Si cerca sempre di stare attenti e se capita un'occasione di mercato per potersi migliorare si va poi a tentare di apportare un miglioramento. Questo è un discorso in generale, non è riferito al discorso del portiere. Per il resto stiamo a posto. Ci sono poi il paio di necessità esposte prima".

Come pensa di ovviare alle difficoltà difensive emerse nelle prime partite della stagione contro avversari non certo irresistibili?

"A livello difensivo dobbiamo fare meglio, ma è un discorso generale di mentalità della squadra. Dipende dall'atteggiamento completo della squadra, sul fatto di essere più equilibrati, corti e aggressivi, poi gli uomini posso fare la differenza. Mexes e Juan sono Mexes e Juan".

A giugno, parlando con Rosella Sensi, aveva capito che ci potevano essere delle difficoltà sul mercato?

"Con Rosella ci parliamo tutti i giorni. Non si può dire tutto in questa sede, si può fare una sintesi e questa sintesi l'abbiamo già esplicata".

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