sabato 22 agosto 2009

La Semenya? Un ermafrodito


TOPSHOTS-ATHLETICS-WORLD-800ML’atleta sudafricana Caster Semenya, vincitrice mercoledì sera degli 800 metri ai mondiali di Berlino, è un ermafrodito. Lo rivela oggi il tabloid svizzero Blick, che ha appreso la notizia da un ex allenatore dell’atleta sudafricana, dietro garanzia dell’anonimato.

La fonte spiega che dai test effettuati in Sudafrica a marzo «il risultato era chiaro. Semenya non avrebbe dovuto essere in gara a Berlino con le donne, ma i suoi funzionari sportivi hanno deciso di correre il rischio». Secondo il giornale svizzero, l’atleta sudafricana è una «vittima di funzionari criminali» a caccia di fama e onori, poiché i risultati dei test sarebbero stati nascosti alla stessa Semenya ed alla sua famiglia.

La fonte del giornale svizzero formula precise accuse nei confronti di Ekkart Arbeit, ex allenatore capo degli atleti della Ddr, il quale «sapeva cosa fare, per far partecipare Semenya a tutte le gare disputate finora». Secondo questa accusa, la velocista sudafricana sarebbe stata trattata con medicinali adatti a far scendere il suo livello di testosterone, in modo da non risultare maschio ai controlli antidoping.

Arbeit ha invece contestato le accuse nei suoi riguardi, spiegando di essere all’oscuro di tutto. «Io non so nulla - ha affermato - sono tutte sciocchezze ed è un’indecenza non rendere noto il nome della fonte di queste affermazioni».

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